Dopo Angela Solinas, Gabriella Collu e Maria Teresa Mereu, la Camelia 2018 è stata assegnata a Matilde Carta.
La giuria quest’anno ha voluto interpretare in modo radicale il senso profondo di questo premio; la scelta infatti, è andata a una donna che, come molte altre, senza nemmeno sfiorare neanche occasionalmente le luci della ribalta, per una vita ha vissuto attivamente il senso del Sacro che una tradizione radicata e coinvolgente come la Sartiglia custodisce. Non è stata Cavallerizza, non è stata Massaiedda né Massaia Manna, non è stata Priorissa e, tanto meno, Componidori. Ha dato sempre la sua disponibilità disinteressata, in mille modi, per il bene della Sartiglia e della sua città. Le tracce poetiche della sua presenza coincidono con le rosette che, anno dopo anno, ha realizzato con fantasia ed eleganza.
Quando la giuria, senza alcun preavviso, si è recata a casa sua per annunciare la proclamazione, Matilde, sorpresissima, si è schermita (“non me lo merito, ci sono molte altre donne che più di me meritano La Camelia”), e solo dopo un po’, quando le è stato spiegato il significato di questo riconoscimento, si è finalmente “rassegnata” e, con pudore e commozione, si è abbandonata ai ricordi. Ha raccontato l’ansia di quando le fu chiesto per la prima volta e con urgenza, di preparare le rosette senza che lei sapesse da dove cominciare; di quando da bambina, come in un sogno, nella sua bella casa campidanese, si era celebrata la vestizione (a quei tempi quasi segreta); di quando il padre, che più volte era stato Oberaiu Majore, uscendo di casa salutava in segno di rispetto l’asta della bandiera; solo l’asta, perché, ci ha spiegato, il drappo di broccato veniva conservato religiosamente in un armadio. Storie delicate, che arrivano da altre ere; frutto di sensibilità sempre più rare in questi tempi in cui, quasi sempre, si antepone l’apparire all’essere.
La cerimonia di consegna del premio – una bellissima Camelia in ceramica realizzata e donata, come ogni anno, dalla ceramista/giornalista Alessandra Raggio, accompagnata da una pergamena miniata dall’amanuense Gianni Uras – avverrà lunedì 12 febbraio alle ore 20, presso l’auditorium San Domenico in piazza Tre palme, nel corso del tradizionale incontro dei cori “Cantando a Carnevale – Omaggio a Sa Sartiglia” organizzato dal Coro Maurizio Carta. A consegnare la Camelia 2018 sarà Enrico Fiori, mitico fondatore del Gruppo Folk Città di Oristano, già “maschera d’argento” e recentemente insignito a Messina del prestigioso titolo di Padre del Folklore.
Ecco il testo del papiro con la proclamazione:
“La Camelia è il riconoscimento annuale a una donna per celebrare tutte le donne che vivono attivamente e appassionatamente i colori, i profumi, i suoni, i cerimoniali, le tensioni, la gioia e l’ebbrezza della Sartiglia.
MATILDE CARTA È LA CAMELIA 2018
Perché, come molte altre donne, da sempre ha contribuito e contribuisce dietro le quinte, con amore, a conservare la tradizione più intima, più sacra e più bella della Sartiglia”.